Aviation

L'aviazione può guarire

Mentre il trasporto aereo passeggeri soffre in tutto il mondo, un settore fatto di persone valorose al contempo analizza il fenomeno e lavora per garantire aiuti, trasporti e sicurezza.

Mar 2020

Il nuovo Covid-19 ha una caratteristica, ormai manifesta nella sua condizione attuale di pandemia globale: l’imprevedibilità. Il suo andamento, come la sua genesi e diffusione sono ancora allo studio, con la conseguenza che mentre si affrontano i suoi effetti si devono necessariamente, e in contemporanea, prevederne gli sviluppi, puntando a soluzioni definitive (vaccino o cura).   

Ogni attività economica (per definizione, basata su controllo e pianificazione) è colta di sorpresa. Tutti sono sulla stessa barca, ogni settore è (o sarà) “affetto” dalla situazione anche in conseguenza dei lockdown decisi ormai da molti paesi: ma l’aviazione - come Ursula Von der Leyen ha affermato nel primissimo annuncio riguardante l’emergenza Coronavirus - è un settore emblematico. Nello specifico, l’aviazione civile, il trasporto aereo di persone.

Una situazione come quella attuale ha un impatto massivo e globale sulle aerolinee: sulla maggior parte dei voli di linea (per quanto il ricircolo e la qualità d’aria in cabina sia salubre secondo l’EASA) gli spazi sono ridotti e la probabilità di viaggiare a meno di un metro da altre persone rimane piuttosto bassa, a questo vanno aggiunte la chiusura temporanea di molte frontiere e le restrizioni ai viaggi domestici per evitare il dilagarsi dei contagi, nonché il giustificato timore delle persone a viaggiare in queste condizioni. Così, secondo gli ultimi dati IATA, il trasporto aereo passeggeri va verso perdite che toccheranno i 252 miliardi di dollari: le compagnie aeree mondiali stanno tagliando dal 20 fino al 90% delle loro abituali rotte passeggeri.

 

E pensare che solo pochi mesi fa si indicavano tassi di crescita per il trasporto aereo in Europa attestati al 42% per i prossimi venti anni, mentre ora si stima un calo internazionale del 44% per l’anno in corso. Per dare un’idea concreta e attuale, lo scorso 6 gennaio i voli ufficialmente tracciati dal sito FlightRadar24 sono stati 184.566: lunedì 30 marzo, lo stesso sito ha registrato un totale di 74.295 voli in tutto il mondo nella giornata. 

Quando viaggiamo generiamo ricchezza: ancora secondo stime IATA, il 57% del turismo mondiale viaggia in aereo. L’aviazione collega grandi numeri di individui in poco tempo da una parte all’altra del globo: viaggiando acquistiamo beni e servizi in ogni paese, provenendo da qualsiasi paese, dunque accrescendo la ricchezza di tutti i paesi in cui e da cui è possibile viaggiare. 

Le compagnie aeree sono in un certo senso la punta di un iceberg, la parte più visibile dell’aviazione: infatti, accanto alle persone viaggiano moltissime merci (per valore, intorno al 35% del commercio globale). Talvolta, letteralmente sotto: nel senso che a bordo dei voli su cui viaggiamo per motivi di lavoro o personali, può capitare che insieme alle nostre valigie, le stive contengano merci che seguono la nostra stessa rotta.

 

In questo periodo, i supermercati, e le nostre case, riescono ad essere normalmente riforniti perché i voli cargo continuano a connettere il mondo del commercio. Anzi, nelle ultime settimane, con l’aumentare dell’e-commerce, è in aumento anche il numero dei voli cargo: basti considerare, ad esempio, che la Cina (il cui primato produttivo mondiale è noto) sta pian piano tornando alla normalità.

Dietro i voli che osserviamo sugli schermi in aeroporto o semplicemente guardando un cielo terso, c’è una filiera economica che si conta in milioni di posti di lavoro (per la IATA sono circa 70 milioni), a livello planetario. Da chi costruisce gli aerei, o i sedili e gli arredamenti, a chi produce equipaggiamenti perché possano volare, a chi fornisce ogni singolo semilavorato o materia prima utilizzata nei processi produttivi del settore, fino a chi sostiene il mercato globale o continentale grazie a capacità e velocità del trasporto aereo.

È in quella filiera, proprio nei primi posti, che si posiziona chi costruisce sistemi di propulsione o componenti di motore essenziali per far volare un aeroplano di qualsiasi tipo in sicurezza ed efficienza. Che siano aerei passeggeri, cargo, velivoli militari o elicotteri, i prodotti di Avio Aero - il design dei sistemi e l’assistenza tecnica o manutenzione - sono imprescindibili per permettere a questi mezzi di alzarsi in volo e compiere il loro dovere. Qualsiasi sia la crisi in corso: ogni trasmissione, turbina, combustore e motore intero, che sappiamo disegnare e produrre da oltre un secolo, deve garantire la piena operatività.

"Storicamente, in occasione di certi shock, la stessa aviazione rialzandosi è stata capace di risollevare sorti dei settori adiacenti, grazie alla sua capacità di connettere il mondo e generare valore"

La situazione difficile in cui versano le compagnie aeree non esaurisce gli effetti del Coronavirus, ma nemmeno li evidenzia completamente: “su 120 aerolinee mondiali, in tempi ordinari, solo circa 30 generano ricavi che portano un utile” spiega Alfredo Marin, VP Program Management & Customer Support. “Questo perché i costi fissi (equipaggi, carburante, hub aeroportuali, servizi al cliente) sono già abitualmente ingenti per gli operatori, e quando questi operano su scala globale i costi aumentano esponenzialmente”.  

Questa non è certo la prima volta in cui si profilano crisi, o persino fallimenti, di linee aeree – sia a seguito di avvenimenti internazionali traumatici o destabilizzanti (Guerra Fredda, terrorismo, crisi petrolifere, epidemie continentali, crisi finanziarie globali) sia per cause economiche cicliche. “Guardando indietro nel tempo, si possono trovare illustri esempi di 'caduti sul campo': pensiamo solo a Panam il cui declino cominciò dalla crisi petrolifera dei primi anni ’70. Ma c’è anche da osservare come storicamente, in occasione di certi shock, la stessa aviazione rialzandosi sia stata capace di risollevare sorti dei settori adiacenti” dice Pierfederico Scarpa VP Marketing & Sales di Avio Aero. “Proprio in virtù della sua capacità di connettere il mondo e generare valore”.

In tale scenario, c’è ancora un attore centrale: l’aeronautica della difesa. Dal canto suo, Avio Aero è partner della forza aerea nazionale per fornire componenti e moduli, ma anche assistenza tecnica e logistica per i motori. Inoltre - poiché al respiro internazionale dell’industria aeronautica si aggiunge un livello tecnologico che vede pochissimi pari in altri settori - i prodotti Avio Aero o GE Aviation sono essenziali anche per le forze aeree di molti altri paesi nel mondo. Paesi europei, americani, asiatici, africani, in cui vivono centinaia di milioni di persone e alle cui forze aeree non è affidata solo la difesa ordinaria, ma (specie in questi tempi) la sopravvivenza e il soccorso.

 

Così la questione, ovvero l’influenza del settore, raggiunge il livello dei governi nazionali e si inserisce in quadri macroeconomici: ecco perché la Presidente della Commissione Europea ha fatto riferimento all’industria dell’aviazione nella sua totalità (alla filiera succitata) durante quel primissimo intervento sull’emergenza. Ed ecco perché recentemente, ancora Von der Leyen ha annunciato la mobilitazione di 2.770 miliardi per i paesi membri dell’Unione Europea in risposta alla crisi, analogamente a quanto accade oltreoceano, con aiuti finanziari per 2 trilioni di dollari.

Il mondo sta affrontando una pandemia, è acclarato. E ciò significa che è affetto da una patologia: stabilita una terapia (oggi applicata dovunque secondo l’intensità dello stadio patologico), occorre attendere un decorso. La scienza indica tale approccio terapeutico, e il sistema produttivo in maniera coordinata deve attrezzarsi e mettere in campo tutte le risorse necessarie per affrontare la convalescenza e tornare a rialzarsi dotata di nuovi anticorpi. È questione di tempo, come per ogni guarigione.

Cover image: Alessandro Bonotti at Cameri preparing an EBM A2X machine, ph. credits GE Additive.