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Storie di passioni artistiche

L’espressione dell’eccellenza di chi lavora in Avio Aero non solo dal lato professionale, ma anche artistico.

Sep 2016

Dietro a un professionista d’azienda, a un tecnico specializzato o a un ingegnere di tecnologie o qualità spesso si nasconde uno stupefacente lato artistico. Sappiamo bene, e in passato abbiamo raccontato e mostrato diversi esempi, che tra i nostri colleghi annoveriamo veri talenti della pittura, della fotografia, della musica o persino della scultura. D’altronde sia sul piano professionale che artistico è essenziale avere creatività, visione, passione e perseveranza per arrivare al prodotto finale.

Per questo motivo abbiamo scoperto, visitato e promosso due eccezionali esperienze artistiche nate e sviluppate da nostri colleghi delle sedi napoletana e torinese. 

Durante le ultime due settimane di aprile il piccolo borgo di Castelpoto, nel beneventano, si è animato di colori, pennelli e tanti dipinti per una manifestazione artistica e culturale organizzata dal nostro collega di Pomigliano Angelo Schipani (Special process Engineer).

Angelo è nato a Castelpoto e qui risiede da sempre. L’amore per il suo paesino, deturpato dal terremoto del 1980, l’ha spinto a organizzare l’evento artistico ”CastelpotoArte”, con il desiderio di far conoscere il centro storico e le sue tradizioni. “La ferma volontà di valorizzare ciò che è rimasto” racconta Angelo “mi ha spinto ad organizzare questa manifestazione culturale, con l’ obiettivo di raccontare tradizioni, cultura, storia e prodotti tipici attraverso il veicolo che, a mio parere, risulta essere il più nobile ed efficace: l’Arte”.

 

I colleghi di Pomigliano Roberto Bellucci (Lead EHS Specialist) e Anastasio Nespolino (Mechanical & Component Engineering) hanno sposato questo progetto con entusiasmo, partecipando al contest in qualità di direttore artistico il primo e membro della giuria l’altro. “A questo punto però mancava un ultimo dettaglio” continua Angelo  “dettaglio che ha fornito il valore aggiunto: il punto di vista di una persona che non fosse contaminato dalla tradizione italiana”. Un ospite d’eccezione, quindi, ha partecipato all’evento: Serge Couture, Plant Leader di Avio Aero Pomigliano, ha ricoperto il ruolo di Presidente della giuria di CastelpotoArte. Infatti, a margine della mostra si sono svolti anche  concorsi fotografici e pittorici, sempre incentrati sul tema “Il gusto si fa arte”, che hanno premiato giovani artisti provenienti dalle scuole della comunità locali, e artisti espositori.

“Sicuramente è stata l’occasione giusta per conoscere la comunità locale e integrarmi ancora di più nella cultura italiana. Io e mia moglie siamo stati accolti con tanto calore dai cittadini di Castelpoto. L’abbiamo apprezzato davvero tanto. Se posso dare anch’io qualcosa indietro alla comunità, anche se è solo il mio tempo, sono più che felice di farlo.” ha commentato per il magazine about Serge Couture, “l’Italia è un paese con un incredibile patrimonio storico e artistico. Solo guardandosi un po’ intorno è possibile osservare innumerevoli testimonianze del passato e delle civiltà che si sono susseguite nel corso degli anni. La bellezza dei piccoli borghi è data dal fatto che le tradizioni si sono conservate e sono ancora vive. Passeggiando nel vecchio borgo sembra di tornare indietro nel tempo; addirittura si può immaginare com’era vivere in questo paese centinaia di anni fa: ogni angolo racconta la vita passata. Castelpoto è un luogo davvero suggestivo.”  

Il desiderio di Angelo e dei nostri colleghi che hanno partecipato all’evento si è realizzato: Castelpoto ha spalancato le porte ai visitatori,  che, con sguardo discreto e rispettoso hanno passeggiato per le stradine silenziose, tra le abitazioni vuote, ma occupate, in quei giorni, dai tanti dipinti.

Allo stesso tempo, a Torino, abbiamo incontrato Gerardo Rosato durante l’esposizione di alcune delle sue opere alla manifestazione HERE organizzata alla Cavallerizza Reale di Torino dal 13 al 22 maggio.
Gerardo è un artista poliedrico, in grado di trasformare i materiali di scarto  e apparentemente senza valore della nostra fonderia di Borgaretto, dove  lavora  dal 1995 ,  in vere e proprie opere d’arte: sculture in fil di ferro, alluminio, sabbia, resine e opere pittoriche.  

Le creazioni di Gerardo comunicano la sua percezione della realtà e dell’ambiente che lo circonda: ‘La terra dei fuochi’, ‘Esodo: dalla distopia verso l'utopia’ sono i titoli delle sue  installazioni esposte alla manifestazione. Abbiamo rivolto alcune domande al nostro collega per condividere le sue ispirazioni e conoscere la sua arte.

 

Gerardo, di cosa ti occupi in Getti Speciali?
 Lavoro nel reparto formatura anime isoset, lavoro con la sabbia.

Come ti sei avvicinato all'arte?
 Ho frequentato il liceo artistico a Torino. l'arte viaggia nella mia mente da sempre e spesso la metto in pratica con le mie installazioni.

La tua arte è un processo di creazione continua, che nasce da un contesto lavorativo che non ha molto di creativo. Quanto e come il tuo lavoro ti  stimola creativamente?
 Io parto sempre dal principio del riuso, lavorando poi in un contesto di fonderia i materiali di scarto hanno spesso già una forma immaginabile le macchie di alluminio o le anime di scarto.  Il mio lavoro mi stimola moltissimo al recupero e a viaggiare con la fantasia buttando giù bozzetti per nuove opere aiutato anche dai colleghi (a volte anche con piccole collette per le mie mostre). Io li ringrazio per sopportarmi e supportarmi nel mio cammino, noi a Borgaretto ci definiamo "Genti Speciali" da noi tutto è arte.

Qual è la tecnica che prediligi e perché?
 Prediligo la scultura per le mie installazioni. La sabbia, una volta lavorata e ultimata, ha un fascino particolare così come il fil di ferro.

Se dovessimo presentarti come artista in 3 parole di te dovremmo dire…

Semplice, geniale e trash!!!